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Il Forum globale sui rifugiati - Solidarietà nella protezione

Il primo Forum globale sui rifugiati, che si terrà a Ginevra il 17 e 18 dicembre 2019, rappresenta un momento determinante per l’attuazione del Patto globale sui rifugiati.

L’anno scorso l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato due importanti documenti volti ad aiutare la comunità internazionale ad affrontare meglio i grandi movimenti migratori e di profughi: il Patto globale sulla migrazione e il Patto globale sui rifugiati.

Gli obiettivi principali del Patto globale sui rifugiati

Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), attualmente nel mondo sono oltre 70 milioni le persone in fuga. La maggior parte (circa l’80 %) trova protezione nei Paesi confinanti, che spesso sono paesi in via di sviluppo. I Paesi più poveri del mondo ospitano addirittura un terzo della popolazione mondiale di profughi e a causa delle limitate capacità economiche spesso non sono in grado di garantire loro l’assistenza adeguata, soprattutto se sono già stati meta di grandi flussi migratori. Tutto ciò comporta non solo un’assistenza insufficiente, ma anche è spesso causa di conflitti tra le comunità di accoglienza e i profughi, e costringe questi ultimi a proseguire la loro migrazione, spesso su rotte pericolose e disseminate di rischi.

Il Patto globale sui rifugiati si propone di affrontare questi problemi e trovare delle soluzioni, nello specifico di distribuire più equamente l’onere e la responsabilità dell’assistenza ai profughi, di sostenere in modo migliore i Paesi che ne hanno accolti molti e di rafforzare in tutto il mondo la solidarietà nei confronti di queste persone. Lo scopo è consentire a un maggior numero di profughi di autodeterminare la propria vita indipendentemente dagli aiuti internazionali. Oltre a un migliore aiuto sul campo, a renderlo possibile sarà anche un maggiore impegno a livello internazionale, un’integrazione più efficace degli aiuti umanitari e allo sviluppo e un numero maggiore di siti di reinsediamento (resettlement) o di altre vie di accesso legali.  

In aggiunta a questo tema centrale, il Patto globale contiene anche raccomandazioni su questioni importanti che riguardano la protezione dei rifugiati. In particolare fa riferimento alla necessità di individuare e affrontare adeguatamente le esigenze specifiche delle donne, dei bambini e di altri gruppi, l’importanza di procedure di asilo eque ed efficienti, il bisogno di sostenere l’accesso all’istruzione e al mercato del lavoro e di porre fine all’apolidia.

Il Forum globale sui rifugiati

Gli obiettivi contenuti nel Patto non sono vincolanti. Tuttavia, poiché si basano su un ampio consenso a livello internazionale, costituiscono un riferimento importante con cui i Paesi sono chiamati a confrontarsi. Il Patto stabilisce inoltre un processo di follow-up relativo all’attuazione delle sue raccomandazioni. La tappa più importante è il Forum globale sui rifugiati, la conferenza quadriennale che riunisce i ministri. Gli Stati, ma anche altri attori, presentano quello che hanno fatto o desiderano fare per concretizzare gli obiettivi del Patto globale sui rifugiati e per ottenere miglioramenti concreti per i profughi. Affinché le riunioni del Forum e gli impegni volontari presentati (cosiddetti pledges) comportino miglioramenti reali, è attualmente in fase di sviluppo un sistema di monitoraggio della loro attuazione.  

Il primo Forum globale si terrà a Ginevra il 17 e 18 dicembre di quest’anno e sarà incentrato sui temi seguenti: meccanismi di condivisione delle responsabilità; accesso all’istruzione, all’occupazione e ai mezzi di sussistenza; energia, infrastrutture e capacità di protezione. Sono invitati a partecipare al Forum e a presentare i loro impegni volontari non solo gli Stati, ma anche altri attori coinvolti nella protezione dei profughi. In questo primo Forum globale sui rifugiati la Svizzera svolge un ruolo speciale: ospiterà infatti l’incontro insieme all’UNHCR. A rivestire una funzione chiave nell’incontro sono anche la Turchia, la Germania, l’Etiopia, il Pakistan e il Costa Rica.  

La Svizzera si impegna in modo particolare nei campi della formazione e delle capacità di protezione perché dispone di una grande esperienza in questi ambiti a livello nazionale e internazionale. Va infine sottolineato anche il ruolo di Ginevra quale capitale umanitaria mondiale. Saranno coinvolti tutti gli attori interessati (approccio «whole of Switzerland»), affinché vi siano presentate le esperienze e le soluzioni innovative dei Cantoni e delle città, del settore privato, del mondo accademico e della società civile.  

Già durante il processo di preparazione molti Stati e altri attori hanno dichiarato di voler sostenere gli obiettivi del Patto attraverso impegni volontari concreti. Questo è fondamentale al fine di mostrare i progressi compiuti con il Patto globale sui rifugiati e per migliorare significativamente la vita di molte migliaia di profughi in tutto il mondo.

Il reinsediamento: un esempio concreto di solidarietà intergovernativa

Uno degli impegni che gli Stati possono assumersi per attuare gli obiettivi del Patto globale sui rifugiati e per ottenere una migliore ripartizione delle responsabilità internazionali è la predisposizione di luoghi di reinsediamento. Il reinsediamento consente ai rifugiati particolarmente bisognosi, ossia che non ricevono sufficiente protezione in un Paese ospitante sovraccarico e non possono tornare in quello di origine, di essere accolti da uno Stato terzo sicuro. Questi programmi di accoglienza costituiscono un passo importante verso una maggiore solidarietà internazionale nella protezione dei rifugiati. L’UNHCR stima che nel 2020 oltre 1,44 milioni di profughi particolarmente bisognosi di protezione in più di 60 Paesi ospitanti avranno bisogno di un posto nei programmi di reinsediamento; purtroppo, a causa della scarsità di questi posti, solo una minima parte di essi potrà beneficiarne.  

In passato la Svizzera ha accettato regolarmente gruppi di profughi e, dopo un’interruzione di diversi anni, dal 2013 partecipa nuovamente al programma di reinsediamento dell’UNHCR. Il Consiglio federale ha recentemente deciso di proseguire il programma di reinsediamento e ha stabilito che per il periodo 2019-2021 saranno accolti 800 profughi ogni anno. In questo modo la Svizzera fornirà un contributo all’attuazione del Patto mondiale sui rifugiati.  

Tra i profughi che hanno potuto beneficiare del programma svizzero di reinsediamento ci sono anche Bushra e Shaymaa. Le due giovani vengono dall’Iraq e sono dovute fuggire dal loro Paese perché l’aumento dilagante dei fondamentalisti metteva a repentaglio la loro vita. All’inizio sono fuggite in Siria, dove tuttavia erano a rischio di subire delle persecuzioni. Per questo, nel 2015 sono state selezionate per due dei pochi posti disponibili nel programma della Svizzera. Il sogno di Shaymaa è che «più persone ottengano un posto in un programma di reinsediamento e non debbano intraprendere da sole un viaggio così pericoloso».  

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito del Forum globale sui rifugiati: www.unhcr.org/global-refugee-forum.html  

Per scoprire la storia di Bushra e Shaymaa (in tedesco o francese): www.unhcr.org/un-nouveau-depart-grace-la-reinstallation.html